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Indagine Lapam sulle 405 imprese dolciarie di Reggio Emilia

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Indagine Lapam sulle 405 imprese dolciarie di Reggio EmiliaNella settimana di Pasqua le tavole dei reggiani si arricchiranno dei prodotti della tradizione, in particolare di quelli del comparto dolci, un settore a elevata vocazione artigianale. Secondo un’analisi dell’ufficio studi Lapam Confartigianato, nella provincia di Reggio Emilia sono 405 le pasticcerie e le imprese del settore dolciario, un comparto che include pasticceria fresca, gelati, biscotti, cacao, cioccolato, confetteria. Il territorio mostra un’alta vocazione artigianale: sono infatti 352 le imprese artigiane reggiane, l’86,9% delle imprese totali del settore, con un’incidenza superiore alla media regionale (83,6%) e nazionale (78,5%).

«Negli ultimi mesi – dichiara Daniele Casolari, responsabile delle categorie Lapam – i costi delle materie prime e dell’energia hanno provocato effetti pesanti su tutto il comparto, che però ha reagito con un incremento dei prezzi dimezzato rispetto alla tendenza di prodotti alimentari, e addirittura inferiore alla media europea, mantenendo uno standard di qualità elevato come solo il prodotto artigianale sa garantire».

In Emilia-Romagna sono complessivamente 3.298 le pasticcerie e le imprese del settore dolciario, di cui 2.758 sono artigiane, con Reggio Emilia che risulta essere la 3^ provincia in regione per numero di imprese.
A febbraio 2023 le quotazioni internazionali dei cereali registrano una crescita del 34,9% su base annuale e superano dell’83,4% il livello del 2019. L’analisi Lapam dei dati sui prezzi al consumo mostra che a febbraio 2023 i prezzi al consumo dei prodotti alimentari è del +13,2%, mentre i prezzi dei prodotti di pasticceria fresca registrano un ritmo di crescita dimezzato, fermandosi al +6,5%. Grazie al contributo della contenuta dinamica dei prezzi della pasticceria fresca, nel confronto internazionale con il massimo dettaglio di prodotto disponibile, a febbraio 2023 i prezzi degli altri prodotti di panetteria e pasticceria in Italia salgono del +16,6%, rispetto al +21,5% della media Ue. La vera criticità è rappresentata dalla difficoltà a reperire figure professionali specializzate. I dati a disposizione di Lapam Confartigianato evidenziano che a livello regionale sono 2.770 le entrate previste dalle imprese emiliano-romagnole per quanto riguarda le professioni di pasticcieri, gelatai e conservieri artigianali e panettieri e pastai artigianali. 1.260 unità, pari al 45,5%, risulta di difficile reperimento, una quota superiore di 2,4 punti rispetto a quella nazionale (che si attesta al 43,1%). Inoltre, rispetto alla quota di entrate difficili da reperire rilevata per il totale imprese, pari al 44,2%, quella rilevata per pasticceri, gelatai, conservieri, panettieri e pastai artigianali risulta superiore di 1,3 punti. «Serve un ricambio generazionale – conclude Casolari – e c’è bisogno soprattutto che i giovani si tornino ad appassionare ai mestieri artigianali, simbolo di eccellenza del nostro territorio. Come fotografano i dati, le imprese necessitano di personale per portare avanti la tradizione e la cultura di lavori che sono sinonimo di qualità e rispetto della materia prima».