La Regione e le forze economiche e sociali dell’Emilia-Romagna incontrano il Governo, oggi a Roma a Palazzo Chigi, per una gestione il più possibile condivisa dell’emergenza alluvione e dell’assistenza alla popolazione colpita, e per impostare le condizioni per la ripresa economica, la ripartenza e la ricostruzione. Garantendo a cittadini, famiglie e aziende ristori e sostegno rapidi e adeguati. Sulla base di una piattaforma di proposte definita insieme dall’intero sistema regionale.
A incontrare la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i ministri competenti per materia, una delegazione guidata dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, insieme al sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Davide Baruffi, e ai rappresentati delle associazioni di impresa e i sindacati, le professioni, gli istituti bancari. Tutte organizzazioni firmatarie del Patto per il Lavoro e per il Clima dell’Emilia-Romagna.
L’incontro si è svolto subito dopo il Consiglio dei ministri che ha approvato misure per 2 miliardi di euro a favore delle aree alluvionate in Emilia-Romagna, fra cui lo stop a tasse e contributi fino al 31 agosto e la Cassa integrazione in deroga fino a 90 giorni per lavoratrici e lavoratori. Si tratta di un primo Decreto legge, cui seguiranno altri provvedimenti.
“Un grazie alla presidente Meloni e a tutto il Governo per la vicinanza dimostrata in questi giorni alla nostra terra- ha affermato il presidente Bonaccini, insieme alla premier e ai ministri-. Sta nella velocità che saremo in grado di imprimere e nella bontà delle risposte che daremo ai cittadini, alle famiglie e alle imprese l’efficacia del sostegno che sapremo dimostrare alle popolazioni colpite, tra cui gente che ha perso tutto o quasi tutto. Il sistema Emilia-Romagna ha saputo rappresentare questioni a cui il Governo ha dato una risposta coerente, ora dobbiamo impostare meccanismi efficaci per il rapido ristoro dei danni e l’avvio della ricostruzione”.
“Siamo qui oggi a Palazzo Chigi – ha proseguito – con il sistema delle imprese delle rappresentanze di imprese, dall’industria all’artigianato, dal commercio all’agricoltura e la cooperazione, coi professionisti e i sindacati: un modo di lavorare che abbiamo sperimentato in questi anni, insieme alla filiera istituzionale, con i sindaci in testa, tuttora impegnati nel territorio sull’emergenza, che ci è stato utilissimo, sia nelle fasi di pace che in quelle di guerra o di drammatica emergenza, come questa e come su il terremoto del 2012”.
“Oggi occorre lavorare per garantire la sicurezza delle persone, ma anche per far ripartire il prima possibile l’economia di una regione che fornisce un contributo rilevante alla crescita del Paese. Siamo pronti, nella massima collaborazione tra le istituzioni e il territorio, a dare una mano per arrivare a soluzioni, senza creare problemi, trovando insieme al Governo tutte le procedure e le misure che possono aiutare nella copertura economica laddove serve”.
Poi le proposte dell’Emilia-Romagna: “Insieme abbiamo condiviso con tutte le parti sociali, il mondo del lavoro e delle professioni, fino al Terzo settore, le misure necessarie, che già sono state raccolte dal Governo. Poi servirà una fase due, altrettanto veloce, che preveda ristori dei danni ma, soprattutto, così come fatto nel 2012 con il sisma, norme che consentano procedure speditive. Abbiamo bisogno, oggi come allora, di semplificazione, per garantire interventi adeguati al bisogno di una ricostruzione che venga fatta bene e nel pieno rispetto della legalità”.
Bonaccini ha anche preannunciato la visita giovedì in Emilia-Romagna della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen: “L’Europa ci stia vicina, attraverso l’accesso al Fondo di solidarietà europeo, risorse importanti, così come le centinaia di milioni di euro che furono stanziati sempre durante il post sisma”.
“Abbiamo davanti una strada che non sarà breve, ma vogliamo riuscire insieme a rialzarci- conclude Bonaccini-. Nel 2012, l’Emilia era spezzata ed eravamo in ginocchio e siamo riusciti a ripartire e a rialzarci tutti insieme. Sono sicuro che faremo così anche per la Romagna: ovviamente questo sarà possibile attraverso un lavoro corale e comune fra le istituzioni nazionali e quelle territoriali, mettendo al centro persone e comunità”.