Un invito a preferire i prodotti ceramici italiani è il filo conduttore della nuova campagna di comunicazione Ceramics of Italy 2025 ‘Io scelgo la responsabilità. Fallo anche tu’, presentata questa mattina presso la sede di Confindustria Ceramica dal presidente della Commissione Relazioni Commerciali dell’Associazione Filippo Manuzzi assieme all’europarlamentare Elisabetta Gualmini, presidente del Forum Europeo della Ceramica, ai sindaci di Sassuolo e Fiorano Matteo Mesini e Marco Biagini, al sindaco di Castellarano e presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni.
L’intera campagna, realizzata in collaborazione con l’agenzia Exprimo, ruota attorno al concetto di responsabilità intesa come contemporaneo conseguimento di elevati standard ambientali, rispetto per le persone che lavorano con questa industria e per i territori dove opera. L’impronta ecologica del settore, misurata nel corso del tempo dalle 35 variabili presenti nel Rapporto Integrato pubblicato in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, è descritta in 170 tra articoli, infografiche e videoclip visibili nella sezione ‘Responsabilità’ di www.ceramica.info.
La seconda parte del claim – ‘Fallo anche tu!’ – rappresenta un invito all’azione per consumatori ed utilizzatori, perché ogni singola decisione incide sul pianeta. Rendere la responsabilità protagonista del processo di acquisto richiede il coinvolgimento dei produttori italiani di ceramica, del sistema della distribuzione e dei professionisti della progettazione, interlocutori già coinvolti fin dalle fasi iniziali del progetto e con i quali proseguiranno gli incontri nel corso della campagna.
La ‘cassetta degli attrezzi’, a disposizione delle aziende, è composta da cinque video, dall’Alfabeto della Responsabilità, da una presentazione multimediale dedicata ad incontri personali e da un set di strumenti digitali per i canali social. Pensati specificatamente per i punti vendita vi sono un roll up ed un’agile brochure. La campagna social – supportata da investimenti associativi – è pianificata da subito in Italia, Francia e Germania a cui seguiranno Scandinavia, Austria, Svizzera, Benelux ed i Paesi anglosassoni Stati Uniti, Canada e Gran Bretagna.
Filippo Manuzzi ha ricordato come “questa campagna sottolinei due degli elementi fondanti il nostro modo di fare impresa: l’importanza di un commercio internazionale basato su regole uguali per tutti i concorrenti e l’attenzione alle persone ed al territorio. Per l’industria ceramica italiana l’impegno a ridurre l’impronta ambientale e gli investimenti a questo dedicati risalgono agli anni ’70: nel corso di mezzo secolo, il livello di emissioni in atmosfera, il riciclo degli scarti di lavorazione, la riduzione dell’energia necessaria per produrre un metro quadrato di piastrelle e lastre ha raggiunto e definito le Best Available Techniques – i valori di riferimento a livello mondiale. L’attenzione alle persone ed al territorio nel quale vivono è per noi un fattore qualificante: protocolli per la sicurezza sul lavoro, il dialogo sociale sulla silice cristallina, i protocolli sulla qualità dell’aria, le iniziative di formazione per le nuove generazioni e per chi lavora già, le attività di welfare aziendale e quelle di sistema come Foncer sono iniziative realizzate dalle nostre aziende e dall’Associazione, in stretta collaborazione con le istituzioni e le parti sociali, per tutelare al massimo le persone che lavorano con noi”.
Matteo Mesini ha riconosciuto nella campagna un valore tra territorio e industria dove lo sviluppo economico si intreccia con la crescita delle comunità. “Le imprese sono un pezzo integrante della vita delle nostre città anche in termini di sostenibilità ambientale e benessere sociale – ha affermato –. La campagna utilizza parole preziose – ‘responsabilità’ e ‘fallo anche tu’ –, che sottolineano come tutti dobbiamo essere sempre più protagonisti nel considerare il pianeta e le persone come priorità”.
Marco Biagini ha espresso la sua vicinanza alla battaglia valoriale di cui la campagna si fa portavoce, soprattutto in termini di “comunicazione di una realtà industriale, sociale e di territorio i cui livelli di sviluppo ed innovazione non dobbiamo dare per scontato siano noti a tutti. Nei ruoli che ciascuno ricopre abbiamo il dovere di fare la nostra parte, tenendo conto della prospettiva futura delle nuove generazioni, dove la call to action parla a tutti ma, in modo particolare, ai giovani”.
Giorgio Zanni ha evidenziato l’importanza del ‘lavorare insieme’, tratto distintivo del territorio. “Pur partendo da punti differenti è importante che si lavori per convergere verso obiettivi comuni” – ha sottolineato il sindaco -. Ha ricordato poi come le aziende del territorio siano abituate a guardare anche al di fuori della loro fabbrica verso la comunità, operando a favore di una sostenibilità dell’ambiente e del lavoro che diventa anche qualità della vita e benessere delle persone.
Elisabetta Gualmini ha considerato appropriata la scelta del distretto ceramico di lavorare sulla responsabilità sociale e ambientale e molto positivo il continuo dialogo tra istituzioni ed imprese. “Questi appassionati imprenditori ricercano incessantemente il bello non solo nel prodotto, ma anche negli ambienti di lavoro e nel rapporto con le persone”. L’europarlamentare ha poi ricordato le novità relative alla nomina di un Commissario Europeo alla Casa ed uno all’Industria, che stanno lavorando rispettivamente alla riqualificazione edilizia ed il Clean Industrial Deal, norma che dovrebbe essere varata entro la fine di febbraio e contenere anche un piano d’investimento per le industrie energivore. Ha poi ribadito l’importanza di una revisione degli ETS e la definizione di una serie di misure che accompagnino la transizione energetica. “Leggo nella campagna Ceramics of Italy – ha sottolineato Elisabetta Gualmini – la condivisibile scelta di approcciare il commercio internazionale da una posizione di attacco, rimarcando i punti di forza industriali, ambientali e sociali delle aziende italiane in contrapposizione a quanto fanno i competitor esteri. La politica industriale deve essere, al tempo stesso, anche ambientale e sociale”.