Il Consiglio di Amministrazione di IREN S.p.A. ha approvato in data odierna i risultati consolidati al 31 dicembre 2024.
Luca Dal Fabbro, Presidente del Gruppo, ha dichiarato: “Chiudiamo il 2024 approvando risultati positivi supportati sia dalla crescita organica dei diversi business sia da quella inorganica con l’integrazione di Acquaenna e Sienambiente. Il consolidamento societario non solo accelera la crescita e rafforza la presenza territoriale del Gruppo, ma abilita anche nuovi progetti di sviluppo. Questa capacità di estrarre valore dalle società acquisite ci ha portati ad anticipare già nel 2025 il consolidamento di Egea, favorendo nuovi investimenti sui territori come lo sviluppo della rete di teleriscaldamento di Alessandria. Dal punto di vista finanziario nel corso dell’anno è cresciuto il peso della finanza sostenibile attraverso l’emissione di due nuovi Green Bond per un valore complessivo di 1 miliardo di euro. Inoltre, a gennaio 2025 abbiamo emesso il primo Bond Ibrido di Iren per un valore di 500 milioni di euro a supporto dello sviluppo inorganico. I buoni risultati raggiunti, tra cui un’utile netto in crescita del 5%, ci consentono di proporre, in linea con le previsioni di Piano Industriale, un incremento del dividendo dell’8%, portandolo a 12,83c€/azione.”
“Un anno, il 2024, caratterizzato da importanti traguardi anche dal punto di vista della sostenibilità – ha dichiarato il Vicepresidente di Iren Moris Ferretti – Innanzitutto, abbiamo redatto per la prima volta una Relazione annuale integrata finanziaria e di sostenibilità, in linea con quanto richiesto dalla CSRD, applicando i nuovi standard di rendicontazione ESRS. Inoltre, nel corso del 2024 il percorso verso gli obiettivi di sostenibilità del Piano Industriale è proseguito in tutti i business: la raccolta differenziata ha raggiunto quasi il 70% in tutti i territori serviti, l’energia rinnovabile venduta è in incremento di oltre il 36% rispetto allo scorso anno, l’intensità carbonica è in calo di circa il 6% grazie al forte incremento di produzione idroelettrica e rinnovabile e le perdite idriche restano stabili al 31% nonostante l’integrazione delle società recentemente acquisite nelle quali le performance sono ancora in via di ottimizzazione. L’impegno al miglioramento continuo nei risultati economici, finanziari e di sostenibilità è possibile grazie al contributo di oltre 11.300 persone, in crescita di circa 300 unità, che lavorano quotidianamente a supporto della creazione di valore che condividiamo con i nostri stakeholder.”
Gianluca Bufo, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo, ha dichiarato: “Approviamo oggi un EBITDA pari a oltre 1,27 miliardi, superiore alla Guidance, e in crescita del 6,5% rispetto allo scorso anno. Questo conferma la traiettoria di sviluppo tracciata dal piano industriale e la capacità di Iren di adattarsi ai differenti contesti di mercato grazie soprattutto al proprio modello multibusiness. L’incremento di redditività, supportato dal recupero di marginalità della business unit Reti e dall’attività di vendita di commodity e servizi, ha consentito di ridurre il livello di indebitamento al 3,2x. Supportati dai risultati conseguiti, guardiamo al futuro per rendere Iren ancora più solida, attraverso una maggiore disciplina e selettività degli investimenti, che ci consentiranno di continuare a crescere prevalentemente nelle attività regolate e nell’incremento della qualità del servizio ai territori. Un futuro concreto già nel 2025 dove ci attendiamo un’EBITDA in ulteriore crescita compreso tra gli 1.340-1.360 milioni di euro. Infine, nei prossimi mesi lavoreremo con tutte le oltre 11 mila persone del gruppo e con il nuovo consiglio di amministrazione per definire un nuovo piano strategico per Iren che consolidi il ruolo della società come player di riferimento”.
GRUPPO IREN: RISULTATI CONSOLIDATI AL 31 DICEMBRE 2024
I Ricavi consolidati al 31 dicembre 2024 si attestano a 6.043,1 milioni di euro in diminuzione del -6,9% rispetto ai 6.490,4 milioni di euro dell’esercizio 2023. I principali fattori di contrazione del fatturato sono riferibili ai ricavi energetici, influenzati per oltre 300 milioni di euro dalla riduzione dei prezzi delle commodities e per circa 338 milioni dalla riduzione delle attività di efficientamento energetico quali le riqualificazioni energetiche degli edifici, a causa del progressivo completamento dei lavori correlati al Superbonus 110%. Contribuiscono, per contro, positivamente sui ricavi di periodo le importanti revisioni tariffarie sia delle Reti che dell’Ambiente e le variazioni del perimetro di consolidamento che incidono positivamente sui ricavi per circa 51 milioni di euro e sono riferibili principalmente al consolidamento di Sienambiente e Acquaenna.
Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) ammonta a 1.274,1 milioni di euro, in aumento del +6,5% rispetto ai 1.196,9 milioni di euro dell’esercizio 2023. Il periodo è stato caratterizzato da uno scenario energetico meno favorevole rispetto al 2023, da importanti revisioni tariffarie che hanno interessato la BU Reti (con l’aggiornamento positivo dei parametri regolatori) e la BU Ambiente in particolare per le attività di raccolta rifiuti, dal pieno recupero della marginalità commerciale della BU Mercato e dall’avvio, seppur ancora non a regime, della fase operativa di alcuni impianti della filiera Ambiente nonché dal progressivo esaurimento dei cantieri legati al Superbonus 110%.
Per quanto concerne lo scenario energetico il principale fattore caratterizzante il periodo è la flessione del prezzo dell’energia elettrica (-15% verso 2023) e quindi dei margini di generazione elettrica e calore; ciò ha comportato un importante impatto negativo sul margine operativo lordo (-141 milioni di euro), parzialmente assorbito (+78 milioni di euro) dall’incremento dei volumi di energia elettrica prodotta, ed in particolare della produzione Idroelettrica (+35% sul 2023), che ha beneficiato di un miglioramento dell’idraulicità di periodo e della produzione fotovoltaica per l’entrata in esercizio di nuovi impianti (+35,1% sul 2023).
Particolarmente positiva risulta l’attività di commercializzazione delle commodities energetiche (+59 milioni di euro), con particolare riferimento alla vendita di energia elettrica, che ha beneficiato di un importante recupero della marginalità.
Un contributo positivo al margine è generato altresì dalla crescita organica correlata agli incrementi tariffari in conseguenza degli investimenti effettuati sulla BU Reti negli scorsi anni (+17 milioni di euro) e alle revisioni tariffarie di inizio 2024 (+77 milioni di euro).
Nell’ambito della BU Ambiente risulta in flessione l’attività di trattamento e smaltimento dei rifiuti in seguito ad una minore operatività degli impianti legati a manutenzioni e guasti (-27 milioni di euro) a fronte di un recupero di marginalità dell’attività di raccolta rifiuti che ha beneficiato degli effetti positivi derivanti dalla regolazione tariffaria (+25 milioni di euro).
Risulta in flessione la filiera dell’Efficientamento energetico (-37 milioni di euro) per il progressivo esaurimento dei cantieri legati al superbonus 110% sui condomini e il ritardato avvio per incertezza normativa dei cantieri sulle Onlus.
Concorrono infine al miglioramento del margine le variazioni di perimetro correlate al consolidamento di Sienambiente (da gennaio 2024) e di Acquaenna (da giugno 2023), per circa 18 milioni di euro.
La variazione del margine in riferimento alle singole business unit è così suddivisa: in forte miglioramento la business unit Mercato (+29,9%) e Reti (+27,7%), con poi Ambiente (+4,2%) e Energia (-26%).
Il Risultato Operativo (EBIT) è pari a 519,7 milioni di euro, in aumento del +11,9% rispetto ai 464,4 milioni di euro del precedente esercizio. Nel periodo si sono registrati maggiori ammortamenti per circa 55 milioni di euro relativi all’entrata in esercizio di nuovi impianti e all’ampliamento del perimetro di consolidamento, minori accantonamenti al fondo rischi per circa 44 milioni di euro, prevalentemente per gli accantonamenti straordinari effettuati nel 2023 in conseguenza delle disposizioni del DL “Sostegni ter” e non più ripetibili e maggiori accantonamenti al fondo svalutazione crediti per circa 3 milioni di euro. Si registrano inoltre altre svalutazioni per circa 12,5 milioni di euro, prevalentemente dovute agli effetti degli incendi occorsi nel secondo semestre 2024 agli impianti di selezione e trattamento della plastica da raccolta differenziata di Cadelbosco, all’impianto di trattamento di Terranuova Bracciolini e all’impianto trattamento FORSU di Gavassa.
L’Utile Netto di Gruppo attribuibile agli azionisti è pari a 268,5 milioni di euro, in aumento (+5,4%) rispetto al risultato dell’esercizio 2023. La crescita riflette l’andamento dell’EBITDA ed una miglior gestione finanziaria a compensazione di una più alta incidenza delle imposte, le quali nel corso del 2023 avevano beneficiato della non imponibilità dei crediti di imposta, riconosciuti a contrasto dei costi dell’energia delle imprese energivore.
L’Indebitamento Finanziario Netto si attesta a 4.083 milioni al 31 dicembre 2024, in incremento (+4%) rispetto al dato del 31 dicembre 2023. Al riguardo, il flusso di cassa operativo, impattato positivamente dall’EBITDA e dallo smobilizzo dei crediti fiscali da Superbonus 110% per circa 250 milioni di euro, si attesta a fine anno ad oltre 1 miliardo di euro coprendo ampiamente gli investimenti effettuati e consentendo una riduzione del rapporto debito netto/EBITDA pari a 3,2x.
Gli investimenti lordi realizzati nel periodo ammontano a 942 milioni di euro, in crescita (+0,9%) rispetto al 2023, di cui 830 milioni di euro di investimenti tecnici e 112 milioni di euro di investimenti finanziari riconducibili all’acquisizione della quota di minoranza di Egea (87 milioni di euro), al consolidamento di Sienambiente (19 milioni di euro) e all’acquisto delle autorizzazioni per la costruzione del nuovo impianto agrivoltaico di Rovigo (5 milioni di euro). Si segnala inoltre che il 76% degli investimenti è stata orientata a progetti di sostenibilità, in linea con le previsioni di piano industriale.
Dal punto di vista della sostenibilità, il 2024 ha segnato un ulteriore passo avanti nel percorso di crescita sostenibile delineato nel piano industriale: l’intensità carbonica si attesta pari a 315 gCO2/kWh (-6%) in seguito all’incremento della produzione rinnovabile, in particolar modo idroelettrica, e al calo della produzione a gas e da WTE; la raccolta differenziata ha raggiunto complessivamente quasi il 70% in tutte le aree servite e i rifiuti inviati agli impianti di recupero materia hanno superato il milione di tonnellate (+13%), l’energia verde venduta ai clienti finali si è attesta pari a quasi 2.400 GWh (+36%) innescando, congiuntamente ai prodotti e servizi di Iren Plus, un risparmio energetico per i clienti pari a oltre 470.000 tonnellate equivalenti di petrolio (+33%). Nel corso dell’anno si è registrato l’aumento dei comuni serviti dall’attività di raccolta rifiuti che superano i 550 a valle dell’aggiudicazione dell’appalto del Consorzio Ecologico Cuneese e di quello della Provincia di Asti, l’incremento del numero dei clienti nel settore energetico pari a 2,3 milioni a fine 2024 (+5%), grazie alla strategia commerciale basata sulla valorizzazione della clientela e sull’eccellenza della customer experience. Inoltre, è proseguita l’estensione della rete di teleriscaldamento che supera i 102 milioni di metri cubi (+1,2%). Infine, le perdite idriche sono risultate pari al 31% in linea con lo scorso anno, nonostante l’ampliamento del perimetro con l’inclusione di Acquaenna, impattata nel corso dell’anno da siccità e climatica sfavorevole.
Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all’Assemblea degli Azionisti, che si terrà il 24 aprile 2024, il pagamento di un dividendo pari a 12,83 € per azione, in crescita del 8% rispetto allo scorso anno. Per il Comune di Reggio Emilia è quindi prevista una ipotesi di incasso di circa 10,7 milioni euro.