Il 12 marzo 2025 sono entrate in vigore le nuove misure restrittive USA all’importazione di acciaio, alluminio e loro derivati, portando l’aliquota del dazio aggiuntivo dal precedente 10% al 25%.
Le analisi della Task Force istituita dalle quattro associazioni parte di Federazione Confindustria Macchine per Ceramica, Legno, Plastica e Gomma, Imballaggio e Confezionamento, di cui Acimac fa parte, ha evidenziato che le linee di scelta e smaltatura, tra le macchine principali del processo ceramico, rientrano nei prodotti soggetti a dazi.
Oltre a queste macchine, anche alcuni codici doganali per i ricambi utilizzati dagli altri costruttori di beni strumentali potrebbero essere soggetti a dazi.
Un aspetto cruciale da considerare è che la produzione statunitense di piastrelle è a forte impronta italiana: l’assoluta maggioranza delle aziende infatti ha capitale italiano. Questo significa che i dazi, oltre a penalizzare i costruttori di macchine, potrebbero avere un impatto indiretto anche sulla produzione ceramica “made in USA” di matrice italiana.
Permangono incertezze sulle modalità con cui la dogana americana verificherà la corretta dichiarazione del contenuto di acciaio o alluminio dei prodotti soggetti a dazio, un aspetto che potrebbe influenzare i costi e la competitività delle esportazioni europee.
Questa situazione potrebbe avere un impatto significativo sulle esportazioni del settore che sta già attraversando una forte crisi di domanda generalizzata.