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Modena: Fiva e Anva bocciano la convenzione predisposta dal Comune per la gestione del Mercato del Lunedì

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Modena: Fiva e Anva bocciano la convenzione predisposta dal Comune per la gestione del Mercato del Lunedì«Il giudizio sulla convenzione predisposta dall’Assessora Ferrari per la gestione del Mercato del Lunedì rimane fortemente critico, perchè il canone annuo di 216.000 euro è insostenibile per imprenditori allo stremo e non tiene peraltro conto del taglio della Tosap dal 1° marzo al 31 ottobre, di cui gli operatori del Mercato non hanno fruito, e di quello previsto in manovra finanziaria dal 1° gennaio al 31 marzo 2021».

Così Anva-Confesercenti e Fiva-Confcommercio dopo l’incontro di ieri sera con l’Amministrazione Comunale.

«Ringraziamo l’Amministrazione Comunale – precisano le due Associazioni – per la sensibilità manifestata sul tema della trasparenza: sono state infatti accettate le nostre proposte di introdurre meccanismi di piena tracciabilità delle somme di denaro a qualsiasi titolo gestite dal Consorzio per conto dell’Amministrazione ed è stato finalmente introdotto un tetto alla differenza di trattamento tra soci del Consorzio e non soci».

«Ci saremmo però attesi dal Comune ed in particolare dall’Assessora Ferrari – puntualizzano Fiva ed Anva – maggiore comprensione verso la situazione drammatica degli operatori del Mercato, che nel 2020 hanno visto ridursi i propri ricavi in media del 70%: in tanti non saranno in grado di pagare il canone imposto dal Comune e dovranno così abbandonare il Mercato di Modena, che così si impoverirà ancora di più».

«Dispiace proprio aver dovuto constatare come il Comune – affermano le due Associazioni – non abbia voluto avere riguardo alla situazione disperata del settore dell’ambulantato, colpito pesantemente dalla pandemia: come si può pensare che in un quadro di questo tipo gli operatori possano essere in grado di pagare le stesse cifre degli scorsi anni?»

«E’ positivo – concludono Fiva ed Anva – che ieri ci sia stata un’apertura da parte dell’Assessora Ferrari sulla possibilità di riconoscere un ristoro agli operatori nel corso del 2021, ma ciò non cambia la nostra opinione  negativa sull’indisponibilità a ridurre il canone annuo da 216.000 a 150.000, come abbiamo chiesto più volte in questi mesi: Comune e Presidente del Consorzio, con la prossima firma della convenzione, si assumono la responsabilità di una scelta grave che avrà conseguenze pesanti su tanti imprenditori».