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L’economia di prossimità cruciale per il futuro del territorio

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L’economia di prossimità cruciale per il futuro del territorioNegli spazi rigenerati del Mercato Sonato si è svolto ieri l’incontro “Futuro prossimo. Quali politiche pubbliche per l’economia di prossimità?”, promosso dalla Città metropolitana con la collaborazione della Fondazione per l’Innovazione Urbana.

In presenza del vicesindaco metropolitano Marco Panieri e della consigliera metropolitana delegata al Turismo Barbara Panzacchi, grazie ai contributi di esperti e dirigenti di altre città metropolitane italiane è stato avviato un confronto pubblico su scala nazionale sulle dinamiche in corso e sulle prospettive in tema di commercio e servizi di prossimità, turismo e innovazione urbana, nel quadro delle politiche pubbliche volte alla crescita sostenibile ed equa di città e territori.

Hanno partecipato, tra gli altri, Guido Caselli, vicesegretario generale Unioncamere Emilia-Romagna, Roberto Covolo, dirigente Economia Urbana e sostegno a nuove iniziative imprenditoriali del Comune di Bari, Giovanna Trombetti, dirigente Area Sviluppo Economico della Città metropolitana di Bologna, Annibale D’Elia, direttore Economia Urbana, Moda e Design del Comune di Milano,  Serena Maioli, responsabile unità Ecosistemi Urbani e Innovazione di ART-ER, Erika Capasso, Presidente della Fondazione per l’Innovazione Urbana.

“Viviamo in un’epoca di policrisi – ha sottolineato in apertura dei lavori Erika Capasso – ci troviamo nel mezzo di una crisi ambientale, sociale ed economica acutizzate queste ultime anche dalla pandemia e dalle guerre. Per far fronte a questa complessità e trovare soluzioni davvero trasformative abbiamo bisogno di ripensare il modello società in una prospettiva di prossimità. Dobbiamo trovare una risposta concreta al sistema estrattivo, non più sostenibile e tollerabile per le persone e per l’ambiente circostante.”

I dati illustrati da Guido Caselli hanno mostrato, per il 2022, un andamento positivo dell’area metropolitana di Bologna dal punto di vista economico, in forte aumento le costruzioni, bene il terziario, maggiori difficoltà per il manifatturiero. Per il 2023 le previsioni parlano di rallentamento, ma sempre in fase positiva. Il commercio presenta dinamiche contrastanti: grande distribuzione, ipermercati e supermercati continuano a ottenere ottimi risultati, tengono gli esercizi alimentari, mentre faticano quelli specializzati in prodotti non alimentari, soprattutto l’abbigliamento. Il settore del turismo, pur non avendo ancora recuperato i livelli pre-pandemia, appare in forte crescita.

La variazione dei turisti negli anni 2003-2022 è stata del + 59% in Italia, del +91% nella città metropolitana di Bologna e del +120% a Bologna con un traino evidente del traffico aeroportuale. Altri numeri consentono di tracciare l’identikit del turista che visita Bologna: ha un’età attorno ai 45 anni, viaggia in coppia senza figli, ha un livello di istruzione elevato, buona capacità di spesa e riserva grande attenzione alla qualità dell’accoglienza e della ristorazione.

Per quanto riguarda le imprese quelle attive nel 2022 erano 18.415, 273 in più rispetto al 2012. La crescita modesta potrebbe far pensare a un comparto poco dinamico, in realtà nel corso del decennio le aziende che hanno avviato l’attività e/o hanno chiuso sono state 21.822, a testimonianza di un elevato ricambio delle imprese del settore.

“L’andamento positivo del turismo deve essere uno stimolo a rafforzare la connessione con l’economia di prossimità: questo è l’obiettivo che ci poniamo anche attraverso le attività del Tavolo metropolitano per il commercio e le attività turistiche – ha dichiarato Barbara Panzacchi. Nel corso del 2022 abbiamo attuato diverse misure affinché attività promosse per il turismo avessero riflessi sul commercio e sui servizi di prossimità: pensiamo al Bando Bologna Estate, che racchiude i principali eventi legati alla cultura e al turismo del territorio di Città metropolitana. Il Bando del ‘22 prevedeva un criterio di premialità per attività/eventi/manifestazioni che riuscissero a coinvolgere in rete attività commerciali e servizi. Abbiamo co-finanziato 40 progetti che hanno visto una stretta ricaduta sul territorio connessa a turismo, strutture ricettive e commerciali. Un altro esempio è legato alla Ciclovia del Sole, asse di mobilità lenta di rango europeo, di cui il primo tratto è stato inaugurato nel ’21. Volevamo una carta dei servizi che legasse e qualificasse i fruitori della ciclovia con i servizi (es. ristoranti, alberghi) lungo la ciclovia.  L’anno scorso abbiamo riscontrato dati positivi sul turismo, ma occorre creare un’offerta che induca le persone a fermarsi per più giorni, portandole al di fuori dei tracciati principali. Rispetto a questa sfida, definire una strategia integrata delle politiche per il turismo e quelle per l’economia di prossimità è imprescindibile per raggiungere insieme risultati importanti.”

“Oggi abbiamo condiviso l’idea che l’economia di prossimità non sia la somma di settori commerciali o merceologici, ma il sistema relazionale e integrato che rende i nostri territori vivibili” ha dichiarato Marco Panieri – vice sindaco metropolitano di Bologna. “Ci muoviamo in un sistema complesso; per affrontare le sfide discusse dobbiamo disegnare un quadro in cui tutti gli stakeholder del territorio qui presenti possano riconoscersi, la cornice di questo quadro è l’economia di prossimità da promuovere attraverso una rigenerazione urbana diffusa. Abbiamo poi bisogno di una bussola: Guido Caselli ha colto gli elementi fondamentali nella crescita e nello sviluppo di un territorio che lega e accomuna più città tra di loro e che possono aiutarci a definire una direzione. Infine, come abbiamo fatto oggi grazie al racconto delle esperienze di Bari e Milano, dobbiamo costruire una cassetta degli attrezzi; individuare dunque strumenti -senza timore di sviluppare sperimentazioni innovative – per lavorare concretamente, insieme ai territori, sulle singole serrande e sui piani terra”

“La Città metropolitana deve compiere uno sforzo – ha concluso Marco Panieri – e lavorare sulle connessioni e le intersezioni per collegare turismo, imprese artigianali, del commercio, dei servizi, attori dell’economia sociale e del mondo della cultura. Come colleghiamo questi mondi? Cosa comporta questo e quale impatto può avere nel modo in cui concepiamo e viviamo le nostre città e i nostri territori? Come incrementiamo la partecipazione degli stakeholder per la definizione di politiche pubbliche più condivise e legate al contesto? Sono questi gli elementi su cui intendiamo lavorare da oggi per concretizzare, anche attraverso lo scambio con altre città, la visione condivisa di un territorio in grado di supportare e stimolare un fare impresa prossimo e sostenibile”.