Il futuro dell’automotive dell’Emilia-Romagna passa dal ridisegno del percorso della transizione alla decarbonizzazione della mobilità, contemplando l’adozione di un mix di tecnologie. Con una road map che preveda, insieme all’idrogeno, l’utilizzo di carburanti non di origine fossile a basso o nullo contenuto carbonico per alimentare i veicoli progressivamente elettrificati e che, nello stesso tempo, realizzi un piano di ricerca europeo sul tema dell’energia, anche per la mobilità, contemplando nuove chimiche e sistemi costruttivi per batterie made in Europe. Con l’obiettivo di ridurre in maniera consistente il divario del costo dell’energia della filiera italiana rispetto ai concorrenti internazionali.
Sono alcune delle istanze emerse al tavolo regionale dell’automotive convocato questa mattina a Bologna dal vicepresidente della Regione con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, a cui hanno partecipato l’Associazione nazionale filiera italiana automotive (Anfia), Confindustria, Cna, Confartigianato, Aica-AutoPromotec, Senaf, Bologna Fiere, Muner e Art-Er.
Al termine dell’incontro Colla ha ribadito che quanto uscito dal tavolo sarà portato dalla stessa Regione all’attenzione dell’Europa, sia alla Commissione che all’associazione Automotive Regions Alliance (Ara), l’alleanza tra 36 regioni europee (oggi presieduta da Guido Guidesi della Regione Lombardia) impegnate ad agevolare la transizione dell’industria automobilistica e dell’indotto tutelando imprese e posti di lavoro.
“Oggi in Europa si stanno prendendo decisioni importanti sul futuro dell’automotive- afferma Colla-. Per questo dobbiamo accelerare e portare a Bruxelles i temi fondamentali per la rinascita del comparto. Occorre lavorare tutti insieme a una politica sulla filiera della componentistica europea, affinché questa torni nel nostro Paese e in quelli dell’Unione. Ma soprattutto è necessaria la realizzazione di un Fondo sovrano che possa sostenere gli investimenti. E bisogna prevedere l’utilizzo di adeguati ammortizzatori sociali per non disperdere le competenze acquisite nelle possibili fasi di difficoltà delle imprese, comprese quelle di piccola e media dimensione”.
L’automotive in Emilia-Romagna
In regione le imprese che hanno nel proprio core business l’automotive sono 388, il 12,5% del totale nazionale, mentre le unità locali sono 686 (il 13,4% del totale in Italia).
Quasi 20mila gli addetti (13,1% del totale nazionale) mentre è di 12 miliardi il fatturato (il 16% del Paese). È di 9,8 miliardi di euro (il 21,4% nazionale) l’ammontare dell’export dell’Emilia-Romagna nel settore il cui valore aggiunto rappresenta il 15% di quello industriale regionale (il 66% è concentrato nell’8% delle grandi aziende).
La maggioranza delle imprese (tre quarti) risulta di proprietà di soggetti italiani, tuttavia il 50% del fatturato dell’automotive regionale è controllato da Paesi esteri (Germania 14%, Usa 6%, Olanda 6%, Cina e Taiwan 5%).